Ad aprire i lavori della seconda parte della giornata è stato il presidente della Fondazione Sicilia Giovanni Puglisi, a seguire Guido Talarico direttore di Insideart e moderatore della tavola rotonda ha avviato il dibattito su impresa culturale al Sud.’ E il tema centrale è diventato il potere della cultura. ‘Quello di cambiare i territori. La cultura genera sviluppo e cambiamento”.
Subito dopo è intervenuto Agostino Riitano coautore di ‘ Sud innovation. Patrimonio culturale, innovazione sociale e nuova cittadinanza’. “Un libro, lavoro collettivo – ha spiegato dove raccontiamo 11 storie di progetti di innovazione, in grado di superare il degrado e l’ abbandono del patrimonio culturale, preoccupandosi di renderlo accessibile”. Storie che hanno in comune anche la possibilità di creare sostenibilità economica e occupazione”. Stefano Consiglio coautore del libro ha sottolineato che “il dibattito accademico è lontano da quello culturale. E per questo ho scelto di raccontare attraverso queste storie, il potere di fare qualcosa insieme alla comunità. Il bene diventa luogo di produzione culturale e servizi”.
Per Marco Cammelli presidente della Commissione attività beni culturali Acri “assistiamo al formarsi professionalmente di soggetti di secondo livello, organizzazioni di supporto a chi lavora in questo settore.L’ evolversi di questo fenomeno e’ un indicatore di crescita. Rompe la solitudine e tutto esce trasformato – ha detto – nei progetti che le fondazioni di origine bancaria sostengono uno degli aspetti centrali è quello della riaggregazione. Si stabiliscono reti e migliora il rapporto con le amministrazioni. Con il bando Funder 35, promosso da 18. Fondazioni, tra cui la Fondazione con il Sud e la Fondazione Sicilia, sosteniamo le imprese culturali non profit di giovani under 35 per favorirne la solidità”.
Ledo Prato segretario generale associazione Mecenate 90 ha spiegato che “noi siamo legati a regole di natura statalista per la gestione dei beni culturali. Per questo pensiamo che bisognerebbe partire da un cambiamento politico culturale che superi il modello statale, e affermare che la ricchezza e la pluralità del patrimonio non consentono processi dall’alto, ma di accompagnamento al territorio”. Forum terzo settore, Anci e Mecenate 90 lavorano a protocolli che vanno in questa direzione.
Mentre, per Ugo Bacchella presidente della fondazione Fitzcarraldo ” la comunità degli innovatori in Italia e’ complessivamente marginale, ed e’ innegabile che esiste una frattura tra chi fa innovazione e si trova ai margini, e la scarsa capacità di autoinnovazione delle istituzioni culturali. C’ e’ il rischio che certe iniziative importanti si perdano”.
Loredana Dadduzio , direttore creativo e co-founder di cucina Mancina ha raccontato della sua esperienza di far parlare cibo e territorio, una realtà che è in grado di unire i puntini:persone, passioni, valori. ” Il cibo che mette insieme una comunità. Ricette, luoghi, cibo per chi vuole mangiare pugliese in maniera differente”.
A concludere i lavori e’ stato il presidente della Fondazione con il Sud Carlo Borgomeo. “La prima questione che vorrei riprendere e’ quella della sostenibilità.Un tema di clamorosa attualità per le fondazioni, da affrontare con umiltà e lucidità, ha concluso. Dobbiamo porci in maniera coraggiosa di fronte a questo tema, senza ricorrere a modelli che non ci appartengono, come quello aziendale. Un modo per favorire la sostenibilità è quello di allungare i tempi dei progetti. La fondazione con il Sud in questi 9 anni ha sostenuto progetti di natura culturale con 9, 5 milioni di euro. Io sono convinto che ci sia una capacità di innovazione nella nostra proposta, noi ci occupiamo dei beni comuni per valorizzare il capitale sociale. E questo diventa un percorso di innovazione vincente. Il valore aggiunto delle esperienze sostenute dalla Fondazione con ilSud è quello di fare inclusione sociale, partendo dal patrimonio culturale. Coinvolgendo territori e comunità”.